Il fenomeno Johatsu: in Giappone si può pagare per svanire legalmente

Ancora una volta il Giappone è avanti anni luce. Li si può sparire legalmente nel nulla.

In Giappone, le persone che desiderano lasciare la propria vita senza preavviso hanno una via d’uscita. Il fenomeno, chiamato Jōhatsu (che significa “evaporazione”), non è illegale. Al contrario, un’industria sommersa di aziende aiuta le persone a svanire nel nulla, offrendo una fuga quasi garantita dalla pressione sociale e dai fallimenti personali.

Molti giapponesi scelgono di “evaporare” per sfuggire a circostanze che portano grande vergogna, come debiti eccessivi, la perdita del lavoro o matrimoni infelici. Infatti, in una società dove l’onore e l’immagine pubblica contano enormemente, il fallimento personale risulta spesso intollerabile. Di conseguenza, sparire offre una forma di “salvezza” o di rinascita, permettendo all’individuo di ricominciare altrove senza affrontare il giudizio.

Le leggi rendono invisibili gli evaporati

La legalità del Jōhatsu risiede principalmente nelle rigide leggi giapponesi sulla privacy. Se una persona adulta sceglie volontariamente di sparire e non ha commesso reati, la polizia non indaga attivamente sulla scomparsa. Le leggi severe rendono estremamente difficile per i familiari o per le forze dell’ordine rintracciare un jōhatsu. Inoltre, non esiste un database nazionale delle persone scomparse. Quindi, una volta che l’agenzia ha completato il trasloco, la persona si ritrova in una “zona grigia” legale, di fatto invisibile.

Il fenomeno alimenta un mercato parallelo

Sebbene alcuni vedano il Jōhatsu come una via d’uscita necessaria, il fenomeno ha creato un mercato parallelo. Da un lato, fioriscono le agenzie che aiutano le persone a svanire. Dall’altro, prosperano anche le agenzie di investigazione private, assunte dai familiari disperati che cercano di ritrovare i propri cari “evaporati”. Tuttavia, per chi scompare volontariamente, l’anonimato resta una possibilità concreta e a pagamento in Giappone.

Il fenomeno Jōhatsu, quindi, rivela una tensione profonda tra l’onore pubblico e la disperazione privata nella società giapponese. Le persone sono disposte a pagare un prezzo altissimo, sia monetario sia emotivo, per ottenere l’anonimato. Sebbene queste agenzie offrano una soluzione pratica a chi vuole fuggire da una situazione insopportabile, il Jōhatsu solleva importanti questioni etiche riguardo al diritto di sparire rispetto al dolore dei familiari lasciati indietro. Di fatto, questo singolare mercato della scomparsa legalizzata espone in modo crudo le conseguenze estreme della pressione sociale e del fallimento in un contesto culturale che valorizza l’immagine impeccabile sopra ogni altra cosa.

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