Per la prima volta nella sua storia, Vanity Fair Italia sigla una collaborazione esclusiva con Warner Music Italy. Insieme, lanciano un progetto musicale inedito: il brano iconico di Giuni Russo, “Mediterranea”, rivive in una nuova veste sonora.
Questo non è un semplice remix; è un ponte tra passato e presente, portando la straordinaria eredità di una delle più grandi artiste italiane alle nuove generazioni. Il remix, curato dal DJ e produttore Mattia Del Moro, in arte Dumar, è disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Estate vuol dire “Mediterranea”
“Mediterranea”, contenuta nell’album omonimo del marzo 1984 e scritta insieme a Maria Antonietta Sisini, rappresenta molto più di una canzone: è un inno all’estate e, soprattutto, un’ode all’identità mediterranea. La visione artistica di Giuni Russo emerge in ogni nota, catturando l’essenza di un mare che non è solo un luogo geografico, ma uno stato d’animo.
Come sottolinea Maria Antonietta Sisini, co-autrice del brano e custode della memoria di Giuni: «Questa nuova versione mi piace tanto. La voce suona modernissima e l’atmosfera è quella del pezzo originale, che mi incantava come una sirena. È come se Giù si prendesse una rivincita. Allora il brano non era stato capito. I discografici non lo reputarono abbastanza orecchiabile. Giuni ne soffrì molto, perché Mediterranea era lei, infatti ripeteva sempre: ‘Mediterranea sono io’». Questo aneddoto rivela quanto il brano fosse intrinsecamente legato all’anima dell’artista, una sofferenza passata che oggi trova la sua meritata riscoperta.
Dumar: Un Ponte Tra Passato e Futuro Musicale
Il compito di dare nuova vita a questo capolavoro della musica italiana è spettato a Mattia Del Moro, in arte Dumar, produttore e DJ friulano. Noto per i suoi “rework” musicali che fondono passato e presente con rispetto per gli artisti originali, Dumar ha accettato la sfida con audacia.
«Ho immaginato un incontro, in realtà mai avvenuto, tra Giuni Russo e Giorgio Moroder. Tra tutti i miei progetti questo è tra i più spericolati che ho fatto. Mi ha travolto l’entusiasmo di Maria Antonietta Sisini: ci unisce una visione delle canzoni non museale. L’eredità di certi artisti va portata avanti», afferma Dumar.