L’amore raro: a vent’anni ci si rende subito conto della sua complessità. Soleroy, nome d’arte di Niklas Müller, originario di Solothurn, una piccola cittadina in Svizzera, non solo lo ha capito, ma è andato oltre. A soli 22 anni, ha scritto la canzone “Call It”, dove racconta la sua decisione matura di rinunciare a un amore prima che si rovinasse.
La maturità di uccidere il sentimento
Rinunciare a un amore per la consapevolezza che inevitabilmente finirà male rappresenta un segno di rara maturità. Eppure, la canzone non si traduce in dramma o tristezza strappalacrime. Anzi. Soleroy ha creato una traccia che trasforma le espressioni corrucciate in sorrisi e le lacrime amare in risate dolci. Le sue canzoni leniscono e guariscono, offrendo una medicina contro le asperità dei cuori frantumati. La traccia parla comunque di cuori sfilacciati, ma Soleroy non si sente un sarto; rinuncia, perché la vita prosegue e ci si deve amare abbastanza per percorrere il viaggio da soli.
L’artista trova la forza nella musica autodidatta
La domanda che solo le nuove generazioni possono porsi su piattaforme come TikTok è: cosa valgono quasi 2 milioni di like quando si ha il cuore spezzato? Soleroy ha trovato la sua risposta nella musica. Questo genuino autodidatta ha imparato pianoforte, chitarra e batteria con la determinazione di chi vuole lasciare il proprio marchio sulle sue creazioni. “Sviluppare il mio stile”, afferma, mentre viaggia per il mondo, fa esperienze e amplia il suo bagaglio culturale. Ecco dove il cantautore svizzero trova la sua forza e la sua ispirazione.
L’ispirazione dietro “Call It”
“Ho scritto questa canzone su una ragazza che sembrava quella giusta al momento sbagliato e anche per inviare amore a tutti coloro che hanno bisogno di ascoltare una canzone così in questo preciso istante”, racconta l’artista riguardo all’ispirazione per il suo nuovo singolo intenso e vibrante, “Call It”. Inoltre, il brano affronta la difficoltà di fidarsi e di lasciarsi andare in una società che spesso tronca la parola “Amore” in un “Amò” smozzicato, mentre Soleroy canta la difficoltà di pronunciare quella parola per intero. La musica pop viscerale con riflessi rock di chitarre graffiate, un mid-tempo sulla vita interiore del ventiduenne, descrive dolorosamente la sensazione di non volersi impegnare in una relazione, nonostante le “farfalle nello stomaco”.