I videogiochi aumentano il quoziente intellettivo nei bambini: il joypad fa bene al cervello

I gamer si prendono una rivincita non indifferente visto che il joypad fa bene al cervello dei bambini.

Chi lo avrebbe mai detto? Una recente ricerca ribalta completamente l’immagine del bambino seduto per ore davanti allo schermo. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Scientific Reports, rivela che i videogiochi, in effetti, migliorano specifiche funzioni cognitive nei bambini.

I ricercatori hanno monitorato attentamente quasi 10.000 ragazzi di età compresa tra i 9 e i 10 anni per un periodo di due anni. Hanno confrontato chi dedicava più tempo a console, PC o dispositivi portatili con chi, invece, preferiva la TV e i social media.

I gamer guadagnano punti nel quoziente intellettivo

Il risultato sorprende la comunità scientifica: i piccoli gamer hanno registrato un aumento medio di 2,5 punti nel QI rispetto ai loro coetanei meno appassionati di giochi. Non stiamo parlando di trasformare un bambino in un nuovo Albert Einstein in una settimana, ma si notano differenze significative nei test cognitivi e nelle capacità di problem solving quotidiano.

Memoria e strategia: i videogiochi allenano la mente

I videogiochi non costituiscono semplicemente un passatempo; essi stimolano attivamente la memoria, la flessibilità mentale e l’autocontrollo. Ogni livello completato o decisione rapida migliora i riflessi e la capacità di adattarsi rapidamente a nuove situazioni. Di conseguenza, la mente impara a processare le informazioni con velocità, a pianificare strategie complesse e a risolvere problemi in tempi ridotti. In sostanza, il gaming premia il cervello con ricompense direttamente collegate al progresso e alla competenza.

L’interattività batte l’intrattenimento passivo

La differenza con lo scroll sui social media o la visione di video risulta netta. Le piattaforme di intrattenimento passivo offrono una gratificazione immediata, ma una sfida cognitiva minima. I giochi interattivi, al contrario, richiedono una concentrazione attiva e migliorano processi cognitivi complessi come la pianificazione, la memoria di lavoro e il controllo degli impulsi. Perciò, il joypad batte nettamente TikTok e piattaforme simili quando si tratta di allenare la mente.

Moderazione e routine assicurano i benefici

I ricercatori, ovviamente, mettono in guardia: il gaming non deve sostituire la scuola, lo sport o il sonno. I benefici emergono solo se il gioco rappresenta una parte di una routine complessivamente equilibrata. Giocare in modo eccessivo e senza pause rischierebbe, infatti, di vanificare gli effetti positivi, trasformando il passatempo in una fonte di stress e distrazione. In conclusione, il vantaggio cognitivo deriva dal modo in cui il cervello riceve gli stimoli, non da privilegi esterni come la genetica, l’educazione o il reddito familiare, fattori che lo studio ha comunque preso in considerazione.

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