Detroit risuona ancora con Richie Hawtin e Luke Jaden che svelano il cuore della techno anni ’90

Richie Hawtin in veste di regista e narratore in cortometraggio che mostra la cultura techno degli anni 90.

Richie Hawtin ha prodotto un cortometraggio che esplora la vibrante scena underground di Detroit negli anni ’90. In collaborazione con il regista Luke Jaden, “Kids Like Us” non è solo un film sulla musica elettronica; inoltre, questo cortometraggio scava nell’anima di una generazione che si è persa e ritrovata nelle viscere di Detroit.

Un Viaggio Antropologico nella Nascita della Techno

Il giovane regista del Michigan, Luke Jaden, e Richie Hawtin hanno creato un’opera che va oltre la semplice nostalgia. In effetti, il film ricostruisce con precisione chirurgica il momento storico in cui la techno è diventata un movimento culturale globale. Ambientato nella Detroit underground dei primi anni ’90, il film esplora temi di identità, spaesamento e connessione umana attraverso la lente della cultura techno. La città del Michigan era ancora segnata dal collasso economico e sociale, eppure riusciva a dare vita al suono che avrebbe conquistato il mondo.

Autenticità in 35mm e un Omaggio alle Origini

La scelta di girare su pellicola Kodak 35mm non è un capriccio estetico. Al contrario, essa rappresenta una dichiarazione d’intenti: restituire autenticità visiva ed emotiva a un’epoca che rischiamo di mitizzare. Il cortometraggio trae ispirazione dalla leggendaria festa Spastik, organizzata da Richie Hawtin nella fatiscente Packard Plant di Detroit. Questo evento, che il 13 agosto 1994 segnò il debutto live di Plastikman, risuona ancora oggi nella memoria collettiva della scena elettronica. Daniel Miller di Mute volò da Londra per assistere alla performance, mentre tra la folla c’era una giovane The Blessed Madonna, la cui carriera musicale fu plasmata proprio da quell’esperienza. Questi eventi clandestini, promossi attraverso segnali stradali, volantini anonimi e hotline telefoniche dell’ultimo minuto, non erano semplici feste underground; piuttosto, furono catalizzatori di un movimento che avrebbe ricentrato la cultura elettronica globale intorno a Detroit e al Midwest.

Esplorando Connessioni Umane nella Danza

Jaden ha scelto di filmare all’interno di un vero evento techno contemporaneo di Detroit. Successivamente, ha costruito la sceneggiatura attraverso esperienze vissute, conversazioni personali e riferimenti d’archivio accurati. L’approccio archeologico del regista ha permesso di esporre i dettagli più intimi e le emozioni di quei tempi che ancora persistono nei partecipanti, creando una narrazione onesta e coinvolgente. Il risultato è un’opera che si interroga su come questi spazi temporanei notturni non solo favoriscano comunità sicure, ma anche forgino connessioni umane durature. Per Jaden, la pista da ballo rappresenta un grembo di accettazione e libertà, un luogo sacro per l’esplorazione di sé. Qui, la singola luce stroboscopica, l’oscurità e la musica martellante che scuote le pareti creano un’esperienza trasformativa.

La Visione di Richie Hawtin: Un Ritratto Radicato nella Cura

La collaborazione con Richie Hawtin, figura pionieristica dell’elettronica mondiale con oltre tre decenni di innovazione alle spalle, ha garantito al progetto rigore storico e profondità emotiva. Hawtin, fondatore delle influenti etichette Plus 8 e M_nus, creatore di PLAYdifferently e collaboratore di artisti multidisciplinari, ha voluto contribuire a un ritratto radicato nella cura e nell’accuratezza, piuttosto che nello spettacolo. La sua ricerca archeologica ha permesso di scoprire la vera magia di quei tempi, quando la scena techno di Detroit era più che musica. Infatti, era una comunità vitale e autocostruita che, in una città plasmata dal collasso economico, apriva spazi per la connessione e l’espressione. “Kids Like Us” si presenta come un inno alla resilienza, un documento che offre memoria a chi ha vissuto quell’epoca e speranza a chiunque stia attraversando tempi difficili.

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