Aziende specializzate in tutto il mondo offrono la possibilità di “resuscitare” i propri amati compagni a quattro zampe, creando una copia geneticamente identica.

In Warm Up abbiamo trattato un argomento che sta a cuore a molti. La clonazione di animali domestici, un tempo relegata al regno della fantascienza, è diventata oggi una realtà, seppur controversa. Questa pratica, che promette di alleviare il dolore della perdita, solleva numerosi interrogativi di natura scientifica, etica e sociale. Ai giorni nostri, la clonazione animale è un campo in continua evoluzione. Mentre le tecniche si affinano e i costi diminuiscono, è probabile che questa pratica diventi sempre più diffusa. Tuttavia, è fondamentale affrontare le questioni etiche legate a questa tecnologia e garantire il benessere degli animali coinvolti.
Per molti, l’animale domestico è un membro della famiglia e la sua perdita provoca un dolore profondo. La clonazione viene vista come un modo per preservare il legame affettivo e “riportare in vita” il proprio amico a quattro zampe.
Tra i pro di sicuro troviamo quello conservazione della razza dato che la clonazione potrebbe essere utilizzata per preservare razze canine o feline a rischio di estinzione ed anche l’avanzamento scientifico di ricerca sulla clonazione che potrebbe portare a nuove scoperte in campo medico e veterinario. I contro maggiori ovviamente partono dai suoi non sostenitori.
La clonazione di animali domestici divide l’opinione pubblica e la comunità scientifica. Da un lato, ci sono coloro che vedono in questa pratica una possibilità di conservare ricordi e affetti. Dall’altro, ci sono coloro che la considerano una forma di egoismo e una violazione del benessere animale.
C’è solo da capire, come in tutte le questioni etiche che ruotano intorno al mondo, se i benefici superano i rischi.
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