Martin Solveig appende le cuffie e lancia un’ app di favole

Notizia SHOCK !!! Martin Solveig ha deciso di abbandonare il clubbing.

Il mondo del clubbing è in fermento dopo un annuncio inaspettato. Martin Solveig, il DJ francese che ha fatto ballare il mondo per oltre due decenni, si ritira dalla scena.

A soli 48 anni, l’artista che ci ha regalato hit come “Rockin’ Music” (2003), ha deciso di appendere le cuffie, lasciando molti a bocca aperta.

L’Addio al Palcoscenico e le Nuove Voci

Solveig ha rivelato il suo addio sabato scorso, durante la sua unica esibizione del 2025 al festival Les Vieilles Charrues in Bretagna. Davanti a 70.000 persone scatenate, il DJ ha ringraziato più volte il suo pubblico, suggerendo che alcuni dei suoi seguaci prenderanno il suo posto dietro la console. In un’epoca in cui le star fanno di tutto per rimanere al centro dell’attenzione, questa decisione di farsi da parte sorprende molti.

Tuttavia, riflettendoci, la scelta di Solveig potrebbe essere la più logica. Dopotutto, Martin ha sempre saputo unire pop, funk e dance in modo originale e immediato. “La musica è la mia vita e lo sarà per sempre”, ha poi scritto sui social. “Continuerò a crearla, per la gioia che mi dà farlo, per i ragazzi, per/con gli artisti che ammiro.” Questo dimostra che la sua passione per la musica resta intatta, anche se la sua espressione cambia.

Dalle Serate nei Club all’Innovazione Sonora

Solveig ha iniziato la sua carriera nei club di riferimento di Parigi negli anni ’90 e primi 2000, come Le Palace, Les Bains Douches e il Queen. Come produttore, ha sempre osato molto, non solo collaborando con Bob Sinclar nel progetto Africanism. Le sue canzoni pop dance, incredibilmente efficaci, come “Everybody” o il suo più grande successo del 2010, “Hello” con i Dragonette, sembrano create con facilità. In realtà, funzionano così bene solo perché dietro c’è un’idea forte. A Solveig, le idee originali non sono mai mancate.

Questa capacità di innovare ci porta a chiederci se riascolteremo a lungo musica dance di questo tipo, così vicina alla musica “suonata”. Oppure Solveig, da solo o con altri, potrebbe ritrovare la ricetta magica per proporre pop dance di qualità, da cantare mentre si balla.

Il Nuovo Capitolo: Almastudio

Ma cosa farà Solveig d’ora in poi? Sicuramente continuerà a dedicarsi ad Almastudio. Questa app audio, che funziona senza usare lo schermo del telefono, offre oltre 600 storie interpretate da attori e doppiatori professionisti. Pertanto, Almastudio mette d’accordo sia i bambini che vogliono ascoltare racconti sia i loro genitori, che desiderano farli addormentare presto senza l’uso del cellulare – e magari sono stanchi di raccontare favole.

L’idea sembra buona e anche redditizia, dato che usare Almastudio costa 60 euro l’anno. Forse Solveig, ancora una volta, pur di essere originale, ha fatto la scelta giusta.

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