L’UE intensifica la lotta alla contraffazione nell’e-commerce, mettendo nel mirino i colossi del web

L'Unione Europea si prepara a una svolta nella regolamentazione dell'e-commerce, con l'obiettivo di contrastare la crescente marea di prodotti contraffatti e non conformi che invade il mercato online.

L’Unione Europea si prepara a una svolta nella regolamentazione dell’e-commerce, con l’obiettivo di contrastare la crescente marea di prodotti contraffatti e non conformi che invade il mercato online.

I colossi del web come Amazon, Shein e Temu potrebbero presto essere chiamati a rispondere in prima persona della sicurezza e legalità dei prodotti venduti sulle loro piattaforme.

La Commissione Europea, secondo quanto riportato dal Financial Times, starebbe per varare una riforma che rivoluzionerà l’attuale sistema. Oggi, la responsabilità per i prodotti importati online ricade sul singolo acquirente, ma con la nuova normativa, questo peso graverebbe direttamente sulle piattaforme di e-commerce.

Le nuove regole prevedono che i marketplace online forniscano dati dettagliati sui prodotti prima ancora che arrivino nell’UE, consentendo alle autorità di effettuare controlli preventivi e intensificare le ispezioni. Un cambiamento radicale, che mira a stanare i prodotti pericolosi o illegali prima che raggiungano i consumatori.

Le piattaforme inoltre dovranno farsi carico della riscossione dell’IVA e dei dazi doganali, e assicurare che tutti i prodotti siano conformi agli standard europei. Un giro di vite che punta a ristabilire un equilibrio nel mercato, penalizzando chi opera nell’illegalità e tutelando le aziende che rispettano le regole.

Sparisce anche l’esenzione per i beni di valore inferiore ai 150 euro, una lacuna che finora ha permesso a molti prodotti di sfuggire ai controlli doganali. Un’ulteriore stretta per arginare il flusso di merci contraffatte, che danneggiano la salute e la sicurezza dei consumatori, l’ambiente e l’economia europea.

I numeri parlano chiaro. La contraffazione costa miliardi di euro ogni anno, con settori come l’abbigliamento, la cosmetica e i giocattoli particolarmente colpiti. Un fenomeno che l’UE è determinata a contrastare con ogni mezzo.

Le nuove norme, inoltre, prevedono che i venditori online contribuiscano ai costi di smaltimento dei prodotti invenduti o restituiti, un’importante misura a tutela dell’ambiente.

Parallelamente, la Commissione Europea ha già avviato indagini sul comportamento di mercato di Shein e Amazon, e ha aperto procedimenti contro AliExpress e Temu. Un segnale chiaro che l’UE non è disposta a tollerare pratiche commerciali scorrette o pericolose.

La riforma, che potrebbe ancora subire modifiche, sarà ufficialmente presentata il 5 febbraio. Un cambiamento epocale che potrebbe segnare una nuova era per l’e-commerce, con regole più chiare e una maggiore tutela per i consumatori e l’ambiente.

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