Leicester Square, celebre cuore pulsante di #Londra, si prepara a un cambiamento radicale. A partire da questo aprile, la piazza assisterà al silenzioso addio degli artisti di strada (#buskers) che per anni ne hanno animato gli spazi con le loro esibizioni.

La drastica decisione è stata presa in seguito al giudizio di un tribunale che ha definito la loro presenza una vera e propria “tortura psicologica” per i lavoratori della zona.
Il verdetto non lascia spazio a interpretazioni: gli artisti di strada dovranno abbandonare Leicester Square. Chiunque infrangerà il divieto si troverà a fronteggiare #multe salate e, come ulteriore deterrente, vedrà la propria attrezzatura sottoposta a sequestro.
Il Consiglio di Westminster, l’ente amministrativo locale, ha dichiarato di essere giunto a questa difficile decisione con rammarico, ma con la ferma convinzione di non avere alternative. “Sebbene gli artisti di strada siano da sempre parte integrante dell’identità vibrante della nostra città, abbiamo un dovere primario: proteggere il benessere dei nostri residenti e delle nostre imprese”, ha sottolineato un portavoce del Consiglio.
La motivazione alla base di questo provvedimento affonda le radici nelle numerose segnalazioni e lamentele da parte dei lavoratori che operano negli uffici, nei negozi e nei locali che si affacciano sulla piazza. Le testimonianze descrivono un ambiente di lavoro reso invivibile dal suono costante, spesso amplificato e ripetitivo, delle esibizioni artistiche. Il frastuono assordante aveva persino causato problemi di concentrazione e stress ad alcuni dipendenti, costringendoli, in alcuni casi, a usare le cuffie per isolarsi.
La scomparsa degli artisti di strada da Leicester Square solleva interrogativi sul futuro dell’arte di strada nel centro di Londra. Se da un lato questa decisione potrebbe rappresentare un precedente per altre aree ad alta densità di traffico e attività commerciale, dall’altro si spera in soluzioni alternative che possano conciliare le esigenze di tutti. Si parla, ad esempio, della possibilità di individuare aree specifiche con regole più chiare in termini di orari e livelli sonori, o di promuovere forme di arte di strada più silenziose e meno invasive.