La felicità allunga la vita perché il benessere mentale riduce le malattie croniche

Sentirsi bene non rappresenta solo un traguardo emotivo, ma costituisce un vero e proprio scudo biologico per l’organismo.

Un recente studio condotto dall’Università di Alba Iulia conferma che la felicità riduce drasticamente l’incidenza delle malattie croniche non trasmissibili. I ricercatori hanno esaminato i dati di 123 Paesi tra il 2006 e il 2021, dimostrando che le nazioni con alti livelli di benessere soggettivo registrano meno decessi per cancro, diabete, asma e patologie cardiache. Di conseguenza, vivere con ottimismo migliora concretamente la salute fisica, agendo come una medicina preventiva naturale.

Il legame tra umore e longevità

La ricerca, guidata da Iulia Iuga, utilizza la scala Life Ladder per quantificare il benessere globale. I dati indicano che superare la soglia minima di 2,7 punti genera benefici immediati per la sopravvivenza. In particolare, ogni incremento dell’1% nel livello di felicità percepita corrisponde a una diminuzione dello 0,43% della mortalità nella fascia d’età tra i 30 e i 70 anni. Questo fenomeno accade perché lo stato d’animo positivo influenza direttamente il sistema immunitario, riducendo i processi infiammatori e i livelli di cortisolo nel sangue. Allo stesso tempo, un atteggiamento sereno spinge le persone ad adottare abitudini più sane, come una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare.

Strategie per il benessere collettivo

Oltre alla sfera personale, il benessere mentale deve guidare le politiche di salute pubblica in modo sistematico. Gli studiosi suggeriscono di investire nella tutela dell’ambiente, nella lotta all’obesità e nella riduzione del consumo di alcol per innalzare l’umore collettivo. Questi interventi trasformano la felicità da semplice emozione a risorsa scientificamente misurabile per la prevenzione sanitaria. Inoltre, una maggiore spesa sanitaria pro capite potenzia l’effetto positivo del benessere sulla longevità.

Sebbene la percezione della gioia rimanga un dato soggettivo e talvolta influenzato dalle diverse culture, i risultati indicano chiaramente una direzione: promuovere la serenità costituisce una strategia economica ed efficace per allungare la vita della popolazione. In fondo, sorridere di più non rappresenta solo un gesto gentile, ma garantisce un futuro più sano e duraturo a livello globale.

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